TYTANCHAOS ON
GREEN ISLAND
TYTANCHAOS SULL’ ISOLA
VERDE
Scotland, Great
Britain. Agosto 2011
Lunedì
29) Decollo per il mio 5° supertrekking. Mi attendono più di 100 rudi
chilometri sulle colline più famose del mondo. Siccome quest’anno mi sono abbuffato
di tigri, leoni, lupi e orsi posso anche accontentarmi di marciare in territori
dove i più bei figli della Terra sono stati estinti dall’egoismo dell’umano. 11
anni dopo atterro in Gran Bretagna, l’isola più grande d’Europa. E’ tardi ma
rieco lo stesso a trovare un indian fast-food aperto. Con 5 euro mi da uno
spiedino indiano alla biryani, coke, una pita e insalata. Seusi latesta ti
diverti anche nella 3° nazione più cara del subcontinente europeo.
M 30)
Glasgow è cupa e pioviggina. La mia guest house è in mezzo a 2 chiese molto
belle. Non è che vado matto per l’architettura cristiana ma le chiese scozzesi
mi piaciono un sacco. Monocromatiche, di roccia cupa, morfologicamente graziose
e antiche. Direi addirittura esotiche. Trovo una catena di stores che vende
tutto a 1 sterlina e così mi compro un pacco da 25 (!) penne, 2 paia di
batterie al litio per la digitale, 255 grammi di prosciutto (!!), un grosso Cedar
cheese, pane per 7 giorni e accendini. Trovo le bombole del gas adattabili alla
Primus proprio in un negozietto di fianco alla stazione per Milngavie. Mica
scemi i dealers a scegliere la location! Arrivato a Milngavie raggiungo
l’obelisco. L’obelisco è in centro, nel grazioso villaggio britannico. Qui
inizia il West highland way, il sentiero da trekking più importante del Regno
Unito. Vado al tourist information a comprare l’ultimo dettaglio: la mappa. Gli
scozzesi sono allegri, simpatici e le tipe di bellezza media. Le case sono
fighe e un villaggio britannico è 2° in graziosità solo a uno deutsch. Alle
14.40 scendo le scale della piazza, mangio un pessimo fish n chips cucinato da
un indiano (…) e quindi parto per la 5° impresa della mia carriera di hiker
entrando nel bosco. Non piove. Incrocio un capriolo. Questo 1° giorno di marcia
è asolutamente noioso e a parte qualche quercia, qualche piccola palude e una
collina, marcio nei campi coltivati e nei pascoli della pianura scozzese. I
boschi che attraverso sono piccoli e odo le macchine che sfrecciano sulla
statale vicina ( a non più di 300
metri ). 16
km così. Assolutamente il peggior trekking della mia
vita. Voto landscapes: 5.
M 31)
Spero proprio di non aver sbagliato stavolta. Dopo un altro tratto di zone
rurali e noiose (certo sono meglio del trekking Sesto-Cinisello-Seregno…) mi
sparo 2h di salmone fresco e1l di yoghurt alla banana e moreal villaggio di
Drymen. Quindi entro, finalmente, nella foresta di conifere. Il suolo è
bellissimo, tutto ammantato daun tappeto di muschio verde quasi fosforescente.
Ma ci sono tratti disboscati e i ruscelli sono avvelenati da schiume e veleni
vari. La prima salita su una collina delle Highlands migliora un po’ la
situazione. Perché queste colline tappezzate da arcobaleni di verdi sono
spettacolari. Sono spoglie di boschi già a metà altezza e praterie verdi e rosse
ne tappezzano le forme tozze e maestose. Valli di prati enormi giaciono sotto
il perpetuo, cupo, grigio cielo totalmente coperto dalle nuvole. Ma
fortunatamente anche oggi non piove. Scendo sull’altro versante, sopra il
grande lago Lomond. L’ondulata Scozia rurale e i villaggi si perdono
nell’orizzonte, sull’altra sponda. Sulla mia riva, invece, boschi di quercia si
specchiano nella placida acqua del lago. Acqua che è cupa come il cielo
scozzese. Tuttavia i ruscelli sono sporchi: l’acqua del lago Lomond è inquinata
e una strada carrozzabile ne costeggia la riva. Non sono nel wild, questa non è
wilderness. Spero proprio di non essermi sbagliato stavolta a scegliere. Lo
zaino pesa 20 kg .
Ho fatto 31 km
di marcia. Sono spaccato, troppo per essere al 2° giorno e ho già le vesciche.
Non sono molto in forma. Voto landscapes: 6.
Giovedì
1 settembre) Ci sarà un motivo se le Highlands sono così famose e sequesto è il
path più rinomato che le attraversa! Ma riparto e ancora i landscapes non
decollano. Ancora la fottuta strada asfaltata!! Questo fino a Rowardennan, poi
il mio viaggio e la mia fatica trovano il perché! Eccole le Highlands!
Spettacolari, sull’altra sponda del Lomond. Sono le colline dei verdi perché
sono ammantate da almeno 7 tipi diversi di bellissime tonalità verdi. In più,
la fottuta strada carrozzabile finisce e io marcio da solo nella buia, bella
foresta di querce e conifere. Il suolo è di un brillante, soffice verde perché
il muschio è ovunque, sul prato, sulle radici e fin sulle cortecce. Lungo il
path ci sono ottimi squarci sulle Highlands, a destra e a sinistra, sul monte
Lomond. Sono colline e montagne di spettacolari pendii verdi e le cime selvagge
sono anch’esse verdi. Mi accampo nella foresta a pochi passi dalle spiagge
sassose del Lomond lake. Voto landscapes: 9
V 2)
E’ una dura marcia lungo la costa del lago Lomond. Un up n down continuo di 8 h
che gli hikers che incontro definiscono estenuante. Dal sentiero si possono
fare delle brevi deviazioni di 50
metri e accedere a numerose spiaggette sabbiose, ma
anche rimanendo sul path, quando la foresta si apre in squarci di pochi metri,
si può godere del bello e cupo lago Lomond, delle sue rive ammantate dalle
foreste di querce e dele Highlands che sull’altra sponda splendono di verdi
meravigliosi, vividi e luminosi nonostante il cielo sia perennemente grigio e
cupo. Alcune querce crescono orizzontali sulla riva, leggermente rialzate, e i
loro rami sfiorano l’acqua buia del Lomond. Dopo 4 giorni di cielo minaccioso,
piove e le ultime 2 h le faccio sotto la rain. Arrivo per 1° al rifugio di
pietra. E’ free, non gestito, grezzo e spartano. Ci sono delle tavole di legno
dove dormire ma non basteranno per tutti e gli ultimi 2 arrivati dormiranno sul
pavimento. Oltre a me ci sono 8 deutsch composti da 4 gruppi: 2 maschi con cui
faccio amicizia, 2 coppie e 2 tipe. Gli ultimi ad arrivare sono 2 belgi. Siamo
tutti bagnati, spaccati e zoppicanti perché così è il trekking in collina: up n
down, up n down e ti rallenta e ti rompe il culo anche se non sali a 2000 metri . Io ho le
vesciche, i miei amici deutsch sono stati a trekkare nientepopodimeno che in
New Zealand! E ne parlano entusiasticamente. Sia loro che una delle coppie dopo
aver ascoltato i miei racconti sul Kungsleden sono convinti che sarà la loro
tapppa dell’anno prossimo. Fuori piove. Voto landscape: 9
S 3)
Oggi marcio 2 h sotto la pioggia e 20 minuti sotto la grandine. Dalle 9.00 alle
18.00 con le scarpe bagnate, le calze zuppe e i pantaloni e la giacchetta wet.
Così è la natura, è dura. Marcio da 73 km , sono praticamente a metà dell’impresa.
Dopo 3 km
abbandono il lago Lomond e m’inoltro sulle colline pratose nel grandioso
landscapes delle magnifiche Highlands. Le chiamo colline ma parecchie sono
montagne. Bellissime e tutte verdi, di diversi verdi. Le cime sono prati
sagomati dall’ invincibile natura selvaggia. I versanti sono prati immensi che
confinano con i boschi di querce e di conifere. Mi accampo all’incrocio per
Crianlarich, sotto le conifere, nel bosco buio. Domani proseguirò verso
sinistra, verso Tyndrum. Oggi invece, montata la tenda e posato lo zaino,
prendo lo zainetto ausiliario e imbocco
il path verso destra e cammino nel bosco per 800 metri fino al
villaggio di Crianlarich: devo fare la spesa perché il pane e le gallette di
riso sono quasi finite e devo ricaricare la carne. Compro il salame danese per
domani e un pacco di 6 salsicce per oggi. E mi mangio i buonissimi biscotti al
burro dei britannici. Adesso, mentre scrivo, per la 1° volta da quando sono
atterato in U.K. il sole splende e il cielo è azzurro !! Voto landscapes: 9. Adesso sono arrivati un
tipo europeo con la sua girlfriend indiana e si stanno accampando vicino a me.
Lascio 2 etti di prosciutto su un masso.
D 4)
Verso la 1.00 mi
sveglio perché un animale sta fiutando la mia tenda. Poi la volpe si abbuffa
con l’ham. Oggi per la 1° volta marcio sotto un cielo limpido in Scozia.
Limpido relativamente perché nuvoloni grigi e minacciosi lo coprono agli
orizzonti e poi lo percorrono ininterrottamente per tutto il day. A 1/3 del trail
mi rifocillo a una fattoria con un panino al bacon e burro very good e 2
biscotti english supertasty. Un passeriforme molto bello atterra a pochi cm
dalla mia mano e mi chiede cibo. Io spezzo il biscotto e glielo do. Lui
indietreggia leggermente per farmi capire che comunque non posso toccarlo. Ma
le briciole dolci praticamente gliele do a 1-2 cm dalle zampe. Vicinissimo.
Lungo il path becco uno stagno che dimora placido e grazioso fra le conifere.
C’è una roccia scolpita con una spada e poi c’è scritto che quello è il
laghetto della leggenda della spada perduta. Dopo Tryndum le Highlands appaiono
in tutta la loro maestosità e bellezza. Trekko verso il Beinn Dorain, una
montagna spetacolare. E mi accampo sotto le sue pendici verdi, vaste e
ripidissime. Mi accampo in riva a un fiume. Ho le vesciche sotto entrambi i
piedi. E’ un trekking duro anche se i dislivelli sono modesti. Faccio 16 km circa al giorno. Devo
rimarcare però che troppi tratti di trail sono vicini alla statale e il rumore
delle car mi fa girare i coglioni. Anche i piloni dell’elettricità mi fanno
girare i coglioni e i recinti del cazzo per le pecore perché sono brutti agli
occhi e alle orecchie. E perché queste colline devono tornare ad essere degli
orsi e dei lupi. Solo la
Scandinavia e la
Russia possono darmi ciò che veramente voglio: totally wild.
Fanculo alla civiltà umana. L’unica grande piaga e malattia del pianeta Terra.
Voto landscapes: 9.
L 5) Valico
la soglia dei 100 km .
Precisamente sono partito martedì 30 da Milngavie, 105 km fa. Tutti gli hikers
che supero, incrocio o che mi sorpassano (questo solo alle mie soste…), tutti
zoppicano. I deutsch rappresentano il 70% degli hikers di questo West Highlands
trail. Sono tantissimi e tantissime. Coppie di tedeschi o gruppi di 4-5 bionde,
gruppi misti o fidanzati. Io e una tedsca siamo gli unici solitari. Ormai il
landscapes delle Highlands è grandioso, ormai non sono più colline ma montagne.
La più bassa catena montuosa d’Europa dopo i Pennini inglesi. Basse ma maestose
e belle. Lungo i 5 km
finali salgo sul Rannoch Moore, un altopiano dunoso ed erboso finalmente
selvaggio e privo di recinti del cazzo e lontano dalle statali. E’ circondato
dalle verdi, antiche Highlands ed esso stesso è uno dei rilievi delle
Highlands. Attraverso anche una palude molto panoramica. Mi accampo in una
conca, dietro a un grande, bello stagno paludoso. Proprio 15 minuti fa. E per
10 minuti evito la fastidiosa pioggia britannica. Voto landscapes: 8.
M 6) Succede
quello che non deve mai succedere. Mi sveglio di notte, alla 1.30. Non so come
ma la tenda ha 2 buchini nel pavimento. Piove a dirotto e c’è anche un vento
fortissimo. Il Rannoch moore è fortemente paludoso e ora pieno di pozzanghere.
Nonostante sia piazzato in un punto “secco” l’acqua penetra, sotto la mia
schiena e sotto le caviglie. Uso l’asciugamano per tamponare e l’impermeabile
per coprire il tutto e poter dormire. Il vento ulula e riesco ad addormentarmi
solo alle 4.00. Se l’acqua mi bagna anche il sacco a pelo sono fottuto perché
se non dormo non posso proseguire. Alle 9.00 mi sveglio e sotto il diluvio riparto. Mi
mancano solo 50 kme 3 giorni di viaggio alla fine della mia quinta impresa. I
landscapes più belli cominceranno proprio dopo il Rannoch Moore, solo 5 km più a nord. La grandine
mi punge la faccia e masarato e zoppicante marcio tranquillo verso il Glencoe.
Ma il cielo è brutto e il vento spira troppo forte: questa è una tempesta che
non dura poche ore. Le bellissime Highlands sono celate dalle nuvole nere ma
riesco a capire che il landscape è eccezionale e superiore ai giorni
precedenti. Ma il destino, stavolta ha deciso di fottermi e la mia tenacia
nulla può contro la logica. Proprio quando scendo nel Glencoe il vento
accellera e diventa potente e furioso come quello di Tjaktja e dei Sedemte
ezero. Ma a soli 300 metri
d’altezza!! Ci risiamo, come in Bulgaria e in Svezia. Diluvia e io pompo forte
contro il vento furioso in salita mentre le raffiche mi spingono indietro
sballottando la mia tenda e mi spostano letteralmente verso destra o verso sinistra.
Le raffiche sono la parte periferica dell’uragano che ha devastato gli States,
sull’altro lato dell’Oceano Atlantico. E si vede. Sono così potenti che quando mi investono mi
danno la sensazione concreta che poco più forte mi staccherebbero dal suolo e
mi lancerebbero nel cielo in stile ciclone. Il cakra è aperto e mi sento in
balia di una forza che può facilmente uccidermi. In più qui non ho ripari ne
massi ne boschi che filtrino la potenza
del vento. In Italia un vento così non possono neppure immaginarlo. Quando la
raffica arriva io sento i miei piedi che non hanno alcuna certezza ne gravità e
non so se decollerò come un foglio di giornale. Temo che la mia avventura debba
terminare. Ma è solo un pacco? ! Una tempesta così finirà a breve. Entro in un
lodge e chiedo: “Che tempo farà domani?”
La
scozzese mi risponde: “Così. Andrà avanti così fino a fine settimana. Non è
usuale per settembre e di solito questo vento giunge in inverno e non così
forte.”
E’
finita. Devo rinunciare a completare il West highlands way. Dopo 113 km devo fermarmi e
definitivamente. Ho già marciato per 10 giorni sotto la pioggia in Scandinavia,
posso rischiare contro questo vento titanico ma non potrei dormire. Mi
spaccherebbe la tenda, me la piegherebbe sulla faccia e io passerei tutta la
notte nell’acqua e senza dormire. Arriva uno della sicurezza e pone fine ai
miei pensieri: “Tu, con lo zaino. Cammina verso di là per 300 metri , fino
all’incrocio con la statale. Il bus si ferma lì. E vi raccoglierà lì. Non
potete proseguire.”
Dopotutto
senza dormire per 3 giorni non si può trekkare. Così prendo atto, a grandissimo
malincuore che devo fermarmi. E che la tenacia stavolta non va seguita ma va
seguita la saggezza. Proprio sul più bello e a 3 giorni da Fort William.
Attendo il bus sulla statale, bagnato nell’autunno scozzese mentre il vento
furioso spazza tutta la prateria delle Highlands e il diluvio scende
implacabile. Arrivano tanti altri hiker, da nord e da sud, fradici, anch’essi
rassegnati. Il bus sfreccia lungo la valle Glencoe fra le Highlands strepitose
e d’indescrivibile bellezza. Ce ne è una che è solcata da più di 15
torrenti-cascate che furibondi e in piena scendono nei prati come 15 lacrime
schiumose. Dopo 8 giorni torno nella civiltà umana. Nel grazioso villaggio di
Fort William. Chiese di pietra scura, palazzi che sono dei micro-castelli, case
a graticcio in stile deutsch e la maggioranza in stile english. Trovo posto in
una guest house. Ho la stanza privata in tipico stile inglese a 22 sterline.Mangio
l’haddock e mi scolo 2 pinte: una Guinness e una Mcevans. Mi piace il popolo
scozzese, anche gli inglesi e i gallesi.
M 7) La
villa è arredata con sobrio, antico stile aristocratico britannico. Il
cameriere è vestito con il kilt e le calze a scacchi e mi porta un super-breakfast
dell’isola U.K: succo d’arancia, latte e muesli, marmellata strabuona, pane,
biscotti e tea, pancetta cotta very good, uovo all’occhio di bue, fagioli in
salsetta di pomodoro e salsiccia british. Mi sposto a est nelle Highlands
chiamate Grampian range. Perché contro
un uragano (seppur periferico) non c’è speranza. Sperando che a est non piova.
E stavolta mi va bene perché dovrebbe esserci bel tempo fino a lunedì…in Gran
Bretagna mai dire una cosa simile! A ovest invece dove non c’è speranza la tempesta
proseguirà fino a tempo indeterminato…uno scozzese risponde così al mio
quesito: “Fino a settimana prossima? Forse! O forse fino all’anno prossimo!”
Il
bus costeggia il lago Ness, dove ogni tanto viene a caccia o a riposare
(ma! Chi
può dirlo!) l’indefinibile rettile che abita, probabilmente, i pianeti dentro la
Terra. Il lago Ness è più bello del Lomond
ed è circondato da foreste e colline basse e rocciose. Arrivo a Aviemore, base
del mio 2° obbiettivo britannico: le montagne del Cairngorms National Park. Un
italiano che ha il campeggio più vicino al centro mi spara un prezzo ridicolo
per il site. E così me ne vado e con sole 3 sterline in più dormo in un letto e
ho la stanza tutta per me in un hostel. Alla sera becco un ristorante con
piatti che riportano la voce cajoon nel menu e così mi siedo. Ma l’hamburger
che mi porta non sa per niente di Louisiana food. Prima di dormire mi mangio lo
yoghurt più buono che ho mai provato: papaya, mango e passion fruit.
G 8)
Una spagnola del tourist information sostiene che in Scozia i path non sono
signposted!! Assurdo, impossibile! Sta mentendo o per farmi prendere la guida o
per farmi comprare la mappa che tanto avrei comprato comunque. Che non sono
segnati non ci credo ma neanche…infatti scendo dal bus nel villaggio di
Kincraig e i trails sono segnati! Of course! Inizio la mia esplorazione del
Cairngorns N.P. con una lunga ma facile escursione nella valle, in piano. 24 km lungo il bel lago Insh,
le foreste di conifere, betulle e…uhm: c’è un albero bellissimo che è alto, ha
il tronco snello e privo di rami. I rami e le foglie crescono solo in cima ma
in orizzontale, totalmente diverso dalle conifere della Germania. Si chiama
pino caledoniano. Dopo i 113
km con 20
kg di zaino e i continui up n down del West highlands
way, questi 24 km
con lo zainetto mi fanno lo stesso effetto di quando dalla mia camera vado in
cucina. Termino il trekking nelle paludi di Insh, dove gli aironi pescano e i
cervi si riposano. All’interno dell’hiking, invece, sotto la foresta, passo
vicino a un roe-deer, un capriolo. Non si accorge di me fino a quando non apro
il velcro della porta-digitale. Allora s’immobilizza e aspetta la mia mossa.
Appena mi muovo per inquadrarlo scappa.
V 9)
Qui non posso dire di essere sfigato metereologicamente, ne che questo viaggio
sia maledetto dal maltempo; se avessi becato dei sunny days avrei potuto dire,
al contrario, di essere stato superlucky perché bisogna mettersi il cuore in
pace prima di partire se si sceglie l’isola più grande d’Europa. Perché è così.
Devi ragionare così: di solito piove, poi se ti va bene becchi 2 giorni alla
settimana di sole. Sotto la pioggerellina scozzese trekko con un francese e la
sua girl cinese nella foresta caledoniana. Una foresta di pini che vengono dal
passato. Alberi più selvaggi degli alberi che sono già sempre selvaggi. Da 400 metri salgo sulle
pendici del monte Cairngorm. Salgo sotto la pioggia distanziando la coppia
lungo la bella valle di un fiume schiumoso che s’insinua girando fra le alture
di tundra rosso-violacea. Una tundra diversa da quella scandinava. Perché il
grande padre, il caos selvaggio, ha disegnato la grande madre con infinita
varietà e onnipresente bellezza senza copie o eguali. Arrivato a 600 metri , mi mangio il
formaggio più buono che ho mai mangiato: è inglese, non scozzese, e si chiama
Stilton. Mi scolo anche 1 l
di latte al cioccolato e poi nella nebbia salgo sulla cima del Cairngorm a 1250 metri . Non vedo più
in là di 40 metri
e salgo solo per mettere un’ altra tacca nella mia collezione e per aver la
soddisfazione di conquistare un picco anche delle Highlands. E perché mollare
non è un verbo del mio repertorio. Ci sono 5° in vetta. Scendendo avvisto un
branco di renne a circa 70
metri di distanza, in riva al bel fiume, nella valle
violacea. Da questo punto smette di piovere e il landscape si apre fino a
rivelare le altre cime delle Grampian mountains. Alla sera mi sparo un salame
spagnolo molto buono: il chorrizo. Voto landscapes: 8.
S 10)
Piove. Ovvio. Quello che faccio ogi non è un trekking ma una passeggiata di 3 h
su uno dei sentieri del Cairngorms N.p. Cammino da Glenmore. Dentro la
bellissima e remota foresta di pini caledoniani. Alti ed endemici sono ancora
più spettacolari quando cingono le grandi radure di tundra violacea miste a praterie
giallastre. Arrivo a un laghetto di un verde stupendo. Si chiama Green lake e
le leggende narrano che un tempo era abitato dalle fate. La sottilissima
spiaggia che circonda l’acqua smeraldo giace cullata dal tempo immemorabile
nella magnifica forestadi pini caledoniani. Le conifere si arrampicano sui
pendii fino alla tundra color velluto scuro per uno dei laghetti alpini più
belli che abbia mai visto. Proseguendo per un breve tratto di circa 1 km , passeggio negli
eccellenti landscapes delle Highlands orientali, i Cairngorms mountains.
Rilievi possenti e arrotondati, coperti dalla tundra cupa e colorati più in
basso dai colori dei tronchi, degli aghi e delle felci e dai prati che formano
un tappeto di oscura e tenue bellezza. Al ritorno incontro uno scoiattolo. Alla
sera vado all’indiano e mangio papadam, riso basmati e pollo in un sugo
dell’India del sud. Poi mi compro 1
l di succo d’uva bianca. Alla mattina assisto alla
rimonta dell’Inghilterra contro l’Argentina nel mondiale di rugby. Le scozzesi
sono buone e gentili. Voto landscapes: 9.
D 11)
Ci mette ben 4 h il bus da Inverness ad Aberdeen ma costa 10 £ contro le 41 del
diretto!! Viaggio lungo la costa orientale della Scozia e dopo 11 anni torno al
villaggio di Stonehaven. Piccolo e poco assalito dai turisti (almeno adesso) è
arroccato sulle fantastiche coste del selvaggio Oceano Atlantico. Che furioso ruggisce per tutta la notte
contro la spiaggia di Stonehaven con lunghe onde e schiumosi e alti cavalloni.
Dopo aver lasciato lo zaino al mio letto, mi incammino lungo il path che
costeggia le spiagge, i 2 golfi e poi s’inerpica sulle cliffs spettacolari
dell’Aberdeenshire. Considerando le coste dell’intera Scozia, di Mull, Arran,
il Pembrokshire gallese, la
Cornovaglia , la
Jurassic coast inglese, le Seven sisters e le bianche cliffs
di Dover, la Gran Bretagna
è sicuramente al 2° posto europeo per bellezza costiera con buona pace di tutto
il Mediterraneo, dalla Turchia all’Italia, fino alla Spagna. Seconda perché la Norvegia è prima e nel
mondo. Cammino con l’Oceano Atlantico che infinito, monotono e bellissimo
schiaffeggia senza tregua le alte scogliere a picco della Scozia. Sono 4 km di grande spettacolo,
soprattutto gli ultimi 2, quando, abbandonato il villaggio, il giallo dei campi
di grano confina con il blu dell’oceano e lo splendido verde della fantastica
costa confina con il bianco delle onde possenti. Il castello di Dunotter
non è bello come il Neuschweinstein
tedesco, non è potente e intatto come il Penafiel o La Mota castigliani ma a causa
dell’ubicazione è il più spettacolare d’Europa. E’ una rovina dei secoli
addietro che si staglia tuttora su uno dei meravigliosi cliffs della costa
britannica. E’ sopra e in mezzo a 2 golfi verdi e spettacolari. E’ dietro ai
campi di grano e davanti all’oceano sterminato. E’ lì, di fianco alla spiaggia
sassosa. 11 anni fa avevo dormito proprio sulla 1° spiaggia con 2 amici. Alla
sera mangio un nuovo piatto scozzese: arbroath fish. Un pesce grosso come una
trota e affumicato. Molto buono e costa solo 4 pound . Voto landscapes:
10.
L 12)
Ovviamente piove e piove tutto il giorno. Sia a Stonehaven che a Dundee dove
scalo, sia a Stirling dove giungo. Tanto è vero che non posso andare a vedere
ne il castello ne il museo di William Wallace. Così è la Scozia. Piove sempre. E se hai
culo, becchi 5 h di tregua e puoi gustarti quello che ti eri preposto,
altrimenti chiuditi in un pub e guardati o il mondiale di rugby o il calcio. Ma
siccome io bevo solo 1 volta per week e devo bere domani che c’è Barça-Milan,
io mi chiudo nell’ostello e navigo su internet. Fanculo.
M 13)
Piove. Mangio una very tasty zuppa di broccoli e una grigliata mista
guardandomi Barcelona-Milan.
M 14)
Lascio la Gran Bretagna.
Sapendo che tornerò. Perché sempre e ovunque i guerrieri del caos vogliono la rivincita.
E batterò anche la pioggia dell’isola più bella d’Europa. A partire
dall’Inghilterra, a sud, dove marcerò con le onde.
© 2013 Fabio Author. Tutti i diritti sono riservati.
ISBN 978-1-291-68740-8