domenica 23 marzo 2014

2011 Tytanchaos in Scotland

TYTANCHAOS ON GREEN ISLAND
TYTANCHAOS SULL’ ISOLA VERDE


Scotland, Great Britain. Agosto 2011

Lunedì 29) Decollo per il mio 5° supertrekking. Mi attendono più di 100 rudi chilometri sulle colline più famose del mondo. Siccome quest’anno mi sono abbuffato di tigri, leoni, lupi e orsi posso anche accontentarmi di marciare in territori dove i più bei figli della Terra sono stati estinti dall’egoismo dell’umano. 11 anni dopo atterro in Gran Bretagna, l’isola più grande d’Europa. E’ tardi ma rieco lo stesso a trovare un indian fast-food aperto. Con 5 euro mi da uno spiedino indiano alla biryani, coke, una pita e insalata. Seusi latesta ti diverti anche nella 3° nazione più cara del subcontinente europeo.
M 30) Glasgow è cupa e pioviggina. La mia guest house è in mezzo a 2 chiese molto belle. Non è che vado matto per l’architettura cristiana ma le chiese scozzesi mi piaciono un sacco. Monocromatiche, di roccia cupa, morfologicamente graziose e antiche. Direi addirittura esotiche. Trovo una catena di stores che vende tutto a 1 sterlina e così mi compro un pacco da 25 (!) penne, 2 paia di batterie al litio per la digitale, 255 grammi di prosciutto (!!), un grosso Cedar cheese, pane per 7 giorni e accendini. Trovo le bombole del gas adattabili alla Primus proprio in un negozietto di fianco alla stazione per Milngavie. Mica scemi i dealers a scegliere la location! Arrivato a Milngavie raggiungo l’obelisco. L’obelisco è in centro, nel grazioso villaggio britannico. Qui inizia il West highland way, il sentiero da trekking più importante del Regno Unito. Vado al tourist information a comprare l’ultimo dettaglio: la mappa. Gli scozzesi sono allegri, simpatici e le tipe di bellezza media. Le case sono fighe e un villaggio britannico è 2° in graziosità solo a uno deutsch. Alle 14.40 scendo le scale della piazza, mangio un pessimo fish n chips cucinato da un indiano (…) e quindi parto per la 5° impresa della mia carriera di hiker entrando nel bosco. Non piove. Incrocio un capriolo. Questo 1° giorno di marcia è asolutamente noioso e a parte qualche quercia, qualche piccola palude e una collina, marcio nei campi coltivati e nei pascoli della pianura scozzese. I boschi che attraverso sono piccoli e odo le macchine che sfrecciano sulla statale vicina ( a non più di 300 metri). 16 km così. Assolutamente il peggior trekking della mia vita. Voto landscapes: 5.
M 31) Spero proprio di non aver sbagliato stavolta. Dopo un altro tratto di zone rurali e noiose (certo sono meglio del trekking Sesto-Cinisello-Seregno…) mi sparo 2h di salmone fresco e1l di yoghurt alla banana e moreal villaggio di Drymen. Quindi entro, finalmente, nella foresta di conifere. Il suolo è bellissimo, tutto ammantato daun tappeto di muschio verde quasi fosforescente. Ma ci sono tratti disboscati e i ruscelli sono avvelenati da schiume e veleni vari. La prima salita su una collina delle Highlands migliora un po’ la situazione. Perché queste colline tappezzate da arcobaleni di verdi sono spettacolari. Sono spoglie di boschi già a metà altezza e praterie verdi e rosse ne tappezzano le forme tozze e maestose. Valli di prati enormi giaciono sotto il perpetuo, cupo, grigio cielo totalmente coperto dalle nuvole. Ma fortunatamente anche oggi non piove. Scendo sull’altro versante, sopra il grande lago Lomond. L’ondulata Scozia rurale e i villaggi si perdono nell’orizzonte, sull’altra sponda. Sulla mia riva, invece, boschi di quercia si specchiano nella placida acqua del lago. Acqua che è cupa come il cielo scozzese. Tuttavia i ruscelli sono sporchi: l’acqua del lago Lomond è inquinata e una strada carrozzabile ne costeggia la riva. Non sono nel wild, questa non è wilderness. Spero proprio di non essermi sbagliato stavolta a scegliere. Lo zaino pesa 20 kg. Ho fatto 31 km di marcia. Sono spaccato, troppo per essere al 2° giorno e ho già le vesciche. Non sono molto in forma. Voto landscapes: 6.
Giovedì 1 settembre) Ci sarà un motivo se le Highlands sono così famose e sequesto è il path più rinomato che le attraversa! Ma riparto e ancora i landscapes non decollano. Ancora la fottuta strada asfaltata!! Questo fino a Rowardennan, poi il mio viaggio e la mia fatica trovano il perché! Eccole le Highlands! Spettacolari, sull’altra sponda del Lomond. Sono le colline dei verdi perché sono ammantate da almeno 7 tipi diversi di bellissime tonalità verdi. In più, la fottuta strada carrozzabile finisce e io marcio da solo nella buia, bella foresta di querce e conifere. Il suolo è di un brillante, soffice verde perché il muschio è ovunque, sul prato, sulle radici e fin sulle cortecce. Lungo il path ci sono ottimi squarci sulle Highlands, a destra e a sinistra, sul monte Lomond. Sono colline e montagne di spettacolari pendii verdi e le cime selvagge sono anch’esse verdi. Mi accampo nella foresta a pochi passi dalle spiagge sassose del Lomond lake. Voto landscapes: 9
V 2) E’ una dura marcia lungo la costa del lago Lomond. Un up n down continuo di 8 h che gli hikers che incontro definiscono estenuante. Dal sentiero si possono fare delle brevi deviazioni di 50 metri e accedere a numerose spiaggette sabbiose, ma anche rimanendo sul path, quando la foresta si apre in squarci di pochi metri, si può godere del bello e cupo lago Lomond, delle sue rive ammantate dalle foreste di querce e dele Highlands che sull’altra sponda splendono di verdi meravigliosi, vividi e luminosi nonostante il cielo sia perennemente grigio e cupo. Alcune querce crescono orizzontali sulla riva, leggermente rialzate, e i loro rami sfiorano l’acqua buia del Lomond. Dopo 4 giorni di cielo minaccioso, piove e le ultime 2 h le faccio sotto la rain. Arrivo per 1° al rifugio di pietra. E’ free, non gestito, grezzo e spartano. Ci sono delle tavole di legno dove dormire ma non basteranno per tutti e gli ultimi 2 arrivati dormiranno sul pavimento. Oltre a me ci sono 8 deutsch composti da 4 gruppi: 2 maschi con cui faccio amicizia, 2 coppie e 2 tipe. Gli ultimi ad arrivare sono 2 belgi. Siamo tutti bagnati, spaccati e zoppicanti perché così è il trekking in collina: up n down, up n down e ti rallenta e ti rompe il culo anche se non sali a 2000 metri. Io ho le vesciche, i miei amici deutsch sono stati a trekkare nientepopodimeno che in New Zealand! E ne parlano entusiasticamente. Sia loro che una delle coppie dopo aver ascoltato i miei racconti sul Kungsleden sono convinti che sarà la loro tapppa dell’anno prossimo. Fuori piove. Voto landscape: 9
S 3) Oggi marcio 2 h sotto la pioggia e 20 minuti sotto la grandine. Dalle 9.00 alle 18.00 con le scarpe bagnate, le calze zuppe e i pantaloni e la giacchetta wet. Così è la natura, è dura. Marcio da 73 km, sono praticamente a metà dell’impresa. Dopo 3 km abbandono il lago Lomond e m’inoltro sulle colline pratose nel grandioso landscapes delle magnifiche Highlands. Le chiamo colline ma parecchie sono montagne. Bellissime e tutte verdi, di diversi verdi. Le cime sono prati sagomati dall’ invincibile natura selvaggia. I versanti sono prati immensi che confinano con i boschi di querce e di conifere. Mi accampo all’incrocio per Crianlarich, sotto le conifere, nel bosco buio. Domani proseguirò verso sinistra, verso Tyndrum. Oggi invece, montata la tenda e posato lo zaino, prendo lo zainetto ausiliario  e imbocco il path verso destra e cammino nel bosco per 800 metri fino al villaggio di Crianlarich: devo fare la spesa perché il pane e le gallette di riso sono quasi finite e devo ricaricare la carne. Compro il salame danese per domani e un pacco di 6 salsicce per oggi. E mi mangio i buonissimi biscotti al burro dei britannici. Adesso, mentre scrivo, per la 1° volta da quando sono atterato in U.K. il sole splende e il cielo è azzurro !!  Voto landscapes: 9. Adesso sono arrivati un tipo europeo con la sua girlfriend indiana e si stanno accampando vicino a me. Lascio 2 etti di prosciutto su un masso.
D 4) Verso la 1.00 mi sveglio perché un animale sta fiutando la mia tenda. Poi la volpe si abbuffa con l’ham. Oggi per la 1° volta marcio sotto un cielo limpido in Scozia. Limpido relativamente perché nuvoloni grigi e minacciosi lo coprono agli orizzonti e poi lo percorrono ininterrottamente per tutto il day. A 1/3 del trail mi rifocillo a una fattoria con un panino al bacon e burro very good e 2 biscotti english supertasty. Un passeriforme molto bello atterra a pochi cm dalla mia mano e mi chiede cibo. Io spezzo il biscotto e glielo do. Lui indietreggia leggermente per farmi capire che comunque non posso toccarlo. Ma le briciole dolci praticamente gliele do a 1-2 cm dalle zampe. Vicinissimo. Lungo il path becco uno stagno che dimora placido e grazioso fra le conifere. C’è una roccia scolpita con una spada e poi c’è scritto che quello è il laghetto della leggenda della spada perduta. Dopo Tryndum le Highlands appaiono in tutta la loro maestosità e bellezza. Trekko verso il Beinn Dorain, una montagna spetacolare. E mi accampo sotto le sue pendici verdi, vaste e ripidissime. Mi accampo in riva a un fiume. Ho le vesciche sotto entrambi i piedi. E’ un trekking duro anche se i dislivelli sono modesti. Faccio 16 km circa al giorno. Devo rimarcare però che troppi tratti di trail sono vicini alla statale e il rumore delle car mi fa girare i coglioni. Anche i piloni dell’elettricità mi fanno girare i coglioni e i recinti del cazzo per le pecore perché sono brutti agli occhi e alle orecchie. E perché queste colline devono tornare ad essere degli orsi e dei lupi. Solo la Scandinavia e la Russia possono darmi ciò che veramente voglio: totally wild. Fanculo alla civiltà umana. L’unica grande piaga e malattia del pianeta Terra. Voto landscapes: 9.
L 5) Valico la soglia dei 100 km. Precisamente sono partito martedì 30 da Milngavie, 105 km fa. Tutti gli hikers che supero, incrocio o che mi sorpassano (questo solo alle mie soste…), tutti zoppicano. I deutsch rappresentano il 70% degli hikers di questo West Highlands trail. Sono tantissimi e tantissime. Coppie di tedeschi o gruppi di 4-5 bionde, gruppi misti o fidanzati. Io e una tedsca siamo gli unici solitari. Ormai il landscapes delle Highlands è grandioso, ormai non sono più colline ma montagne. La più bassa catena montuosa d’Europa dopo i Pennini inglesi. Basse ma maestose e belle. Lungo i 5 km finali salgo sul Rannoch Moore, un altopiano dunoso ed erboso finalmente selvaggio e privo di recinti del cazzo e lontano dalle statali. E’ circondato dalle verdi, antiche Highlands ed esso stesso è uno dei rilievi delle Highlands. Attraverso anche una palude molto panoramica. Mi accampo in una conca, dietro a un grande, bello stagno paludoso. Proprio 15 minuti fa. E per 10 minuti evito la fastidiosa pioggia britannica. Voto landscapes: 8.
M 6) Succede quello che non deve mai succedere. Mi sveglio di notte, alla 1.30. Non so come ma la tenda ha 2 buchini nel pavimento. Piove a dirotto e c’è anche un vento fortissimo. Il Rannoch moore è fortemente paludoso e ora pieno di pozzanghere. Nonostante sia piazzato in un punto “secco” l’acqua penetra, sotto la mia schiena e sotto le caviglie. Uso l’asciugamano per tamponare e l’impermeabile per coprire il tutto e poter dormire. Il vento ulula e riesco ad addormentarmi solo alle 4.00. Se l’acqua mi bagna anche il sacco a pelo sono fottuto perché se non dormo non posso proseguire. Alle 9.00 mi sveglio e sotto il diluvio riparto. Mi mancano solo 50 kme 3 giorni di viaggio alla fine della mia quinta impresa. I landscapes più belli cominceranno proprio dopo il Rannoch Moore, solo 5 km più a nord. La grandine mi punge la faccia e masarato e zoppicante marcio tranquillo verso il Glencoe. Ma il cielo è brutto e il vento spira troppo forte: questa è una tempesta che non dura poche ore. Le bellissime Highlands sono celate dalle nuvole nere ma riesco a capire che il landscape è eccezionale e superiore ai giorni precedenti. Ma il destino, stavolta ha deciso di fottermi e la mia tenacia nulla può contro la logica. Proprio quando scendo nel Glencoe il vento accellera e diventa potente e furioso come quello di Tjaktja e dei Sedemte ezero. Ma a soli 300 metri d’altezza!! Ci risiamo, come in Bulgaria e in Svezia. Diluvia e io pompo forte contro il vento furioso in salita mentre le raffiche mi spingono indietro sballottando la mia tenda e mi spostano letteralmente verso destra o verso sinistra. Le raffiche sono la parte periferica dell’uragano che ha devastato gli States, sull’altro lato dell’Oceano Atlantico. E si vede.  Sono così potenti che quando mi investono mi danno la sensazione concreta che poco più forte mi staccherebbero dal suolo e mi lancerebbero nel cielo in stile ciclone. Il cakra è aperto e mi sento in balia di una forza che può facilmente uccidermi. In più qui non ho ripari ne massi  ne boschi che filtrino la potenza del vento. In Italia un vento così non possono neppure immaginarlo. Quando la raffica arriva io sento i miei piedi che non hanno alcuna certezza ne gravità e non so se decollerò come un foglio di giornale. Temo che la mia avventura debba terminare. Ma è solo un pacco? ! Una tempesta così finirà a breve. Entro in un lodge e chiedo: “Che tempo farà domani?”
La scozzese mi risponde: “Così. Andrà avanti così fino a fine settimana. Non è usuale per settembre e di solito questo vento giunge in inverno e non così forte.”
E’ finita. Devo rinunciare a completare il West highlands way. Dopo 113 km devo fermarmi e definitivamente. Ho già marciato per 10 giorni sotto la pioggia in Scandinavia, posso rischiare contro questo vento titanico ma non potrei dormire. Mi spaccherebbe la tenda, me la piegherebbe sulla faccia e io passerei tutta la notte nell’acqua e senza dormire. Arriva uno della sicurezza e pone fine ai miei pensieri: “Tu, con lo zaino. Cammina verso di là per 300 metri, fino all’incrocio con la statale. Il bus si ferma lì. E vi raccoglierà lì. Non potete proseguire.”
Dopotutto senza dormire per 3 giorni non si può trekkare. Così prendo atto, a grandissimo malincuore che devo fermarmi. E che la tenacia stavolta non va seguita ma va seguita la saggezza. Proprio sul più bello e a 3 giorni da Fort William. Attendo il bus sulla statale, bagnato nell’autunno scozzese mentre il vento furioso spazza tutta la prateria delle Highlands e il diluvio scende implacabile. Arrivano tanti altri hiker, da nord e da sud, fradici, anch’essi rassegnati. Il bus sfreccia lungo la valle Glencoe fra le Highlands strepitose e d’indescrivibile bellezza. Ce ne è una che è solcata da più di 15 torrenti-cascate che furibondi e in piena scendono nei prati come 15 lacrime schiumose. Dopo 8 giorni torno nella civiltà umana. Nel grazioso villaggio di Fort William. Chiese di pietra scura, palazzi che sono dei micro-castelli, case a graticcio in stile deutsch e la maggioranza in stile english. Trovo posto in una guest house. Ho la stanza privata in tipico stile inglese a 22 sterline.Mangio l’haddock e mi scolo 2 pinte: una Guinness e una Mcevans. Mi piace il popolo scozzese, anche gli inglesi e i gallesi.
M 7) La villa è arredata con sobrio, antico stile aristocratico britannico. Il cameriere è vestito con il kilt e le calze a scacchi e mi porta un super-breakfast dell’isola U.K: succo d’arancia, latte e muesli, marmellata strabuona, pane, biscotti e tea, pancetta cotta very good, uovo all’occhio di bue, fagioli in salsetta di pomodoro e salsiccia british. Mi sposto a est nelle Highlands chiamate Grampian  range. Perché contro un uragano (seppur periferico) non c’è speranza. Sperando che a est non piova. E stavolta mi va bene perché dovrebbe esserci bel tempo fino a lunedì…in Gran Bretagna mai dire una cosa simile! A ovest invece dove non c’è speranza la tempesta proseguirà fino a tempo indeterminato…uno scozzese risponde così al mio quesito: “Fino a settimana prossima? Forse! O forse fino all’anno prossimo!”
Il bus costeggia il lago Ness, dove ogni tanto viene a caccia o a riposare
(ma! Chi può dirlo!) l’indefinibile rettile che abita, probabilmente, i pianeti dentro la Terra. Il lago Ness è più bello del Lomond ed è circondato da foreste e colline basse e rocciose. Arrivo a Aviemore, base del mio 2° obbiettivo britannico: le montagne del Cairngorms National Park. Un italiano che ha il campeggio più vicino al centro mi spara un prezzo ridicolo per il site. E così me ne vado e con sole 3 sterline in più dormo in un letto e ho la stanza tutta per me in un hostel. Alla sera becco un ristorante con piatti che riportano la voce cajoon nel menu e così mi siedo. Ma l’hamburger che mi porta non sa per niente di Louisiana food. Prima di dormire mi mangio lo yoghurt più buono che ho mai provato: papaya, mango e passion fruit.
G 8) Una spagnola del tourist information sostiene che in Scozia i path non sono signposted!! Assurdo, impossibile! Sta mentendo o per farmi prendere la guida o per farmi comprare la mappa che tanto avrei comprato comunque. Che non sono segnati non ci credo ma neanche…infatti scendo dal bus nel villaggio di Kincraig e i trails sono segnati! Of course! Inizio la mia esplorazione del Cairngorns N.P. con una lunga ma facile escursione nella valle, in piano. 24 km lungo il bel lago Insh, le foreste di conifere, betulle e…uhm: c’è un albero bellissimo che è alto, ha il tronco snello e privo di rami. I rami e le foglie crescono solo in cima ma in orizzontale, totalmente diverso dalle conifere della Germania. Si chiama pino caledoniano. Dopo i 113 km con 20 kg di zaino e i continui up n down del West highlands way, questi 24 km con lo zainetto mi fanno lo stesso effetto di quando dalla mia camera vado in cucina. Termino il trekking nelle paludi di Insh, dove gli aironi pescano e i cervi si riposano. All’interno dell’hiking, invece, sotto la foresta, passo vicino a un roe-deer, un capriolo. Non si accorge di me fino a quando non apro il velcro della porta-digitale. Allora s’immobilizza e aspetta la mia mossa. Appena mi muovo per inquadrarlo scappa.
V 9) Qui non posso dire di essere sfigato metereologicamente, ne che questo viaggio sia maledetto dal maltempo; se avessi becato dei sunny days avrei potuto dire, al contrario, di essere stato superlucky perché bisogna mettersi il cuore in pace prima di partire se si sceglie l’isola più grande d’Europa. Perché è così. Devi ragionare così: di solito piove, poi se ti va bene becchi 2 giorni alla settimana di sole. Sotto la pioggerellina scozzese trekko con un francese e la sua girl cinese nella foresta caledoniana. Una foresta di pini che vengono dal passato. Alberi più selvaggi degli alberi che sono già sempre selvaggi. Da 400 metri salgo sulle pendici del monte Cairngorm. Salgo sotto la pioggia distanziando la coppia lungo la bella valle di un fiume schiumoso che s’insinua girando fra le alture di tundra rosso-violacea. Una tundra diversa da quella scandinava. Perché il grande padre, il caos selvaggio, ha disegnato la grande madre con infinita varietà e onnipresente bellezza senza copie o eguali. Arrivato a 600 metri, mi mangio il formaggio più buono che ho mai mangiato: è inglese, non scozzese, e si chiama Stilton. Mi scolo anche 1 l di latte al cioccolato e poi nella nebbia salgo sulla cima del Cairngorm a 1250 metri. Non vedo più in là di 40 metri e salgo solo per mettere un’ altra tacca nella mia collezione e per aver la soddisfazione di conquistare un picco anche delle Highlands. E perché mollare non è un verbo del mio repertorio. Ci sono 5° in vetta. Scendendo avvisto un branco di renne a circa 70 metri di distanza, in riva al bel fiume, nella valle violacea. Da questo punto smette di piovere e il landscape si apre fino a rivelare le altre cime delle Grampian mountains. Alla sera mi sparo un salame spagnolo molto buono: il chorrizo. Voto landscapes: 8.
S 10) Piove. Ovvio. Quello che faccio ogi non è un trekking ma una passeggiata di 3 h su uno dei sentieri del Cairngorms N.p. Cammino da Glenmore. Dentro la bellissima e remota foresta di pini caledoniani. Alti ed endemici sono ancora più spettacolari quando cingono le grandi radure di tundra violacea miste a praterie giallastre. Arrivo a un laghetto di un verde stupendo. Si chiama Green lake e le leggende narrano che un tempo era abitato dalle fate. La sottilissima spiaggia che circonda l’acqua smeraldo giace cullata dal tempo immemorabile nella magnifica forestadi pini caledoniani. Le conifere si arrampicano sui pendii fino alla tundra color velluto scuro per uno dei laghetti alpini più belli che abbia mai visto. Proseguendo per un breve tratto di circa 1 km, passeggio negli eccellenti landscapes delle Highlands orientali, i Cairngorms mountains. Rilievi possenti e arrotondati, coperti dalla tundra cupa e colorati più in basso dai colori dei tronchi, degli aghi e delle felci e dai prati che formano un tappeto di oscura e tenue bellezza. Al ritorno incontro uno scoiattolo. Alla sera vado all’indiano e mangio papadam, riso basmati e pollo in un sugo dell’India del sud. Poi mi compro 1 l di succo d’uva bianca. Alla mattina assisto alla rimonta dell’Inghilterra contro l’Argentina nel mondiale di rugby. Le scozzesi sono buone e gentili. Voto landscapes: 9.
D 11) Ci mette ben 4 h il bus da Inverness ad Aberdeen ma costa 10 £ contro le 41 del diretto!! Viaggio lungo la costa orientale della Scozia e dopo 11 anni torno al villaggio di Stonehaven. Piccolo e poco assalito dai turisti (almeno adesso) è arroccato sulle fantastiche coste del selvaggio Oceano Atlantico.  Che furioso ruggisce per tutta la notte contro la spiaggia di Stonehaven con lunghe onde e schiumosi e alti cavalloni. Dopo aver lasciato lo zaino al mio letto, mi incammino lungo il path che costeggia le spiagge, i 2 golfi e poi s’inerpica sulle cliffs spettacolari dell’Aberdeenshire. Considerando le coste dell’intera Scozia, di Mull, Arran, il Pembrokshire gallese, la Cornovaglia, la Jurassic coast inglese, le Seven sisters e le bianche cliffs di Dover, la Gran Bretagna è sicuramente al 2° posto europeo per bellezza costiera con buona pace di tutto il Mediterraneo, dalla Turchia all’Italia, fino alla Spagna. Seconda perché la Norvegia è prima e nel mondo. Cammino con l’Oceano Atlantico che infinito, monotono e bellissimo schiaffeggia senza tregua le alte scogliere a picco della Scozia. Sono 4 km di grande spettacolo, soprattutto gli ultimi 2, quando, abbandonato il villaggio, il giallo dei campi di grano confina con il blu dell’oceano e lo splendido verde della fantastica costa confina con il bianco delle onde possenti. Il castello di Dunotter non  è bello come il Neuschweinstein tedesco, non è potente e intatto come il Penafiel o La Mota castigliani ma a causa dell’ubicazione è il più spettacolare d’Europa. E’ una rovina dei secoli addietro che si staglia tuttora su uno dei meravigliosi cliffs della costa britannica. E’ sopra e in mezzo a 2 golfi verdi e spettacolari. E’ dietro ai campi di grano e davanti all’oceano sterminato. E’ lì, di fianco alla spiaggia sassosa. 11 anni fa avevo dormito proprio sulla 1° spiaggia con 2 amici. Alla sera mangio un nuovo piatto scozzese: arbroath fish. Un pesce grosso come una trota e affumicato. Molto buono e costa solo 4 pound. Voto landscapes: 10.
L 12) Ovviamente piove e piove tutto il giorno. Sia a Stonehaven che a Dundee dove scalo, sia a Stirling dove giungo. Tanto è vero che non posso andare a vedere ne il castello ne il museo di William Wallace. Così è la Scozia. Piove sempre. E se hai culo, becchi 5 h di tregua e puoi gustarti quello che ti eri preposto, altrimenti chiuditi in un pub e guardati o il mondiale di rugby o il calcio. Ma siccome io bevo solo 1 volta per week e devo bere domani che c’è Barça-Milan, io mi chiudo nell’ostello e navigo su internet. Fanculo.
M 13) Piove. Mangio una very tasty zuppa di broccoli e una grigliata mista guardandomi Barcelona-Milan.
M 14) Lascio la Gran Bretagna. Sapendo che tornerò. Perché sempre e ovunque i guerrieri del caos vogliono la rivincita. E batterò anche la pioggia dell’isola più bella d’Europa. A partire dall’Inghilterra, a sud, dove marcerò con le onde.

By Tytanchaos
© 2013 Fabio Author. Tutti i diritti sono riservati.

ISBN  978-1-291-68740-8